E’ il sudore che l’ha bagnato e le lacrime che gli occhi piangevano e tu dicevi: “nebbia schifa”. Polvere di strade, sole di estati, pioggia e fango di terre balorde, gli hanno dato il colore. Neve e vento freddo di notti infinite, pesi di zaini e sacchi, colpi di armi e impronte di sassi gli hanno dato la forma.
Un cappello così hanno messo sulle croci dei morti, sepolti nella terra scura, lo hanno baciato i moribondi come baciavano la mamma. L’han tenuto come una bandiera. Lo hanno portato sempre. Insegna nel combattimento e guanciale per le notti. Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete. Amore per il cuore e canzone di dolore.
Per un Alpino il suo CAPPELLO E’TUTTO.
Articolo pubblicato il: 24 luglio 2014
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